Dal giorno del terrore al tempo della speranza

11 settembre 2008 – Villa Cordellina Lombardi

DAL GIORNO DEL TERRORE
AL TEMPO DELLA SPERANZA

ricordando il giorno che ha cambiato la storia

Promotori
Da  alcuni mesi è sorto a Vicenza un Comitato con lo scopo di  ricordare, e celebrare, una data  che segna il passaggio da un’epoca ad un’altra, cioè da un passato da non dimenticare ad un futuro da costruire: 11 settembre 2001.
Al Comitato si affiancano, e lo onorano con il loro patrocinio, la Biblioteca Civica Bertoliana,  l’Amministrazione Provinciale di Vicenza, il Comune di Vicenza, il Comune di Montecchio Maggiore, la Banca Popolare di Vicenza.

Partecipanti
Per il Governo Italiano saranno presenti un rappresentante della Presidenza del Consiglio, un rappresentante del Ministero degli Esteri, il senatore Pierfrancesco Gamba per il Ministero della Difesa e il Commissario del Governo on. Paolo Costa.
Gli USA saranno rappresentati dal Console Generale USA a Milano Mr. Daniel Weygandt e dal Generale William Garrett III.
Le istituzioni locali saranno rappresentate dal Presidente della Provincia di Vicenza dott. Attilio Schneck, dal Sindaco del Comune di Vicenza dott. Achille Variati, dal Sindaco del Comune di Montecchio Maggiore dott. Maurizio Scalabrin.

Organizzazione
L’organizzazione è a cura di DNA Srl agenzia di marketing & comunicazione in Vicenza.

Intervento del Prof. Mario Giulianati  
(abstract)

La titolazione dell’avvenimento che si intende celebrare recita “DAL GIORNO DEL TERRORE AL TEMPO DELLA SPERANZA” ricordando il giorno che ha cambiato la storia.
E’ una precisa scelta  dettata  dalla convinzione che  ogni avvenimento di così grande importanza  esprime un insegnamento alla umanità che deve essere appreso e compreso e nel contempo deve essere fonte di  prospettive positive.

Il mattino dell’11 settembre del 2001 ha visto, in New York, consumarsi, in un rogo infinito, una immane tragedia e un orrendo assassinio  di massa. Ecco che la titolazione dell’avvenimento è la sintesi di un ragionamento che porta ad una prima, ma non sola, considerazione. Quel giorno di terrore obbliga tutti noi a prendere coscienza di un fatto indiscutibilmente importante, ci obbliga ad accettare che esiste, storicamente e  socialmente, un prima e un dopo l’11 settembre.

Un prima che poteva anche consentire a tanti di noi di rifugiarsi nei nostri sogni e nelle nostre idealità, nelle nostre immaginarie “isole protette”, illudendoci di essere dei privilegiati, di possedere una assicurazione totale che ci garantiva la pace e la sicurezza. Un dopo che  ci chiede di essere coscienti che le Torri Gemelle non erano solamente  a New York, ma erano e sono ovunque, in ogni angolo della terra, nelle grandi città e nei più remoti villaggi.

Le date segnano la nostra esistenza. Dal giorno che ci  reca la vita, al giorno che ci ha recato la consapevolezza delle nostre radici cristiane. Al giorno che ci ha obbligato  ad essere consapevoli che l’11 settembre 2001 non ha generato  un cambiamento solo nella società americana ma lo ha imposto a tutto l’Occidente.

L’11 settembre è  una data incancellabile.

E’ la ricorrenza della presa di coscienza collettiva che esiste un male oscuro che tenta di distruggere la speranza. Questo male oscuro va combattuto, va combattuto soprattutto dentro la nostra coscienza, nelle nostre  incertezze, nelle nostre pigrizie. Non possiamo illuderci che nulla sia cambiato solamente rifiutandoci di rammentare. Noi consideriamo, in questa circostanza, non il debito di riconoscenza che il nostro Paese ha contratto in molti decenni, quasi un secolo ormai, nei confronti degli Stati Uniti che più volte sono giunti ad aiutarci e che pure esiste, ma quel fattore che riteniamo essere l’elemento fondante di una società civile: la reciproca solidarietà e l’amicizia.

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